A Verona si coltiva più della metà del pomodoro da industria regionale
Nel veronese è ancora forte la tradizione dell’autoproduzione di confetture, marmellate e conserve da mettere in vasetto e utilizzare all’occorrenza nel periodo in cui gli orti sono a riposo. Per celebrare questa abitudine nel fine settimana il banco della cucina contadina del Mercato Coperto di Campagna Amica in Via Macello 5 proporrà la classica pasta al sugo, proprio come quando tutta la famiglia è coinvolta nella trasformazione del pomodoro e il lavoro si conclude inevitabilmente con una tavolata.
A Verona il pomodoro da industria viene coltivato in campo aperto, senza l’utilizzo di serre, e rappresenta il 64% della produzione veneta (è di 737.880 quintali la previsione tracciata da Istat per il 2024 nel veronese). Il Veneto comunque copre solamente il 2,4% del prodotto nazionale dal momento che i due terzi dei pomodori vengono coltivati in Puglia e in Emilia Romagna, due regioni pesantemente colpite dai cambiamenti climatici che tra siccità e maltempo ne stanno mettendo a rischio le performance in campo.
Ma a pesare sul pomodoro Made in Italy sono anche le incertezze a partire dai ritardi o dal nulla di fatto nella definizione delle condizioni contrattuali, mentre sono lievitati i costi a carico dei produttori. Per fare un esempio, secondo un’analisi di Coldiretti, nel 2024 produrre un ettaro di pomodoro lungo è costato agli agricoltori in media 3.000 euro in più rispetto al periodo pre conflitto. In una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro, oltre la metà del valore (53%) è il margine della distribuzione commerciale che specula con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità.
Da qui la necessità di sviluppare e promuovere gli accordi di filiera, unico strumento che può permettere di raggiungere un ragionevole grado di programmazione per il settore e garantire trasparenza agli agricoltori.