La bellezza della poesia di Tahereh rappresentata alla Società Letteraria

Dove tutti siamo - Tre venerdì per l'ascolto del mondo, l'iniziativa promossa e organizzata da Associazione di promozione sociale Gianni Ballerio e Società Letteraria di Verona, il 27 settembre ospita le poesie della prima donna iraniana che ha sfidato le autorità religiose.
“Tahereh – Il Tesoro nascosto”, la raccolta italiana di poesie di Tahereh uscita nel 2023 per i tipi di Editoriale Jouvence, viene presentato nella prestigiosa sede di Verona della Società Letteraria, in piazzetta Scalette Rubiani alle ore 17. Sono Julio Savi e Faezeh Mardani, ai quali si deve la traduzione dei settanta componimenti pubblicati nel libro e la cura dell'intera opera, a liberare i versi della pasionaria e mistica iraniana che nella Persia dell'Ottocento ha consegnato alla storia una produzione letteraria che trasuda del potere risanatore dell'amore e di una visione rivoluzionaria pagata con la sua stessa vita. Tahereh viene infatti uccisa nel 1852 a Teheran, in una notte d'agosto, soffocata, gettata in un pozzo e poi coperta di pietre. Profetiche le parole da lei pronunciate un attimo prima di morire: «Potete anche uccidermi, se volete, ma non fermerete l'emancipazione della donna».
La storia ne è testimone, meno recente e dei giorni nostri, perché come evidenzia Aazar Nafisi «il movimento per i diritti delle donne in Iran è iniziato nel 1852 quando Tahirih, una poetessa considerata esempio di coraggio della religione bahai, è apparsa senza velo e per questo è stata arrestata e ammazzata». La portata del pensiero di Tahereh è ben dipanata, nell'introduzione all'opera, da Savi e Mardani quando affermano che quasi due secoli fa la nostra eroina «già percepisce come realtà, e non come utopistici sogni, alcuni ideali che, allora fieramente avversati dall'establishment, ora il mondo moderno sta faticosamente realizzando: la parità fra uomini e donne, in primo luogo; la libertà da pregiudizi, come quello di razza o di classe sociale; l'unità fra le religioni, oggi embrionalmente presente nell'intensificato dialogo interreligioso; la diffusione del sapere; tutti gli ideali che il sistema dei diritti umani, quasi universalmente oggi riconosciuto, anche se malauguratamente ancora non del tutto attuato, sta cercando sempre più di diffondere nel mondo».
A chi dubita del successo «di questa impresa titanica» è Tahereh stessa a rispondere con un verso che è una promessa: «Vedremo chi vincerà la partita sul campo». Negli occhi il nuovo giorno annunciato dal maestro spirituale, il Báb, fondatore della Fede bábí ,che ha cambiato il corso della sua esistenza, la poetessa squarcia i veli di un passato che relega le donne al silenzio e all'invisibilità e abbraccia una visione della vita in cui l'essere umano è tratto alla vera esistenza solo quando vive nell'amore di Dio e della Sua Manifestazione. Nell'immagine mistica del Frammento monoverso n.1 la tensione spirituale che muove la sua parabola terrena:«Nel glorioso sfolgorio del Sole, anime innamorate, pulviscolo danzante nella brama del Suo Volto».
“Il Tesoro nascosto” offre di Tahereh pagine, versi, parole e pause di straordinaria bellezza, di fine poesia, di prorompente femminilità. I suoi «capelli ambrati» sono finalmente sciolti al vento, aprono strade nelle strade di Teheran, ondeggiano scandendo il tempo di un cambiamento e di un rinnovamento spirituale e culturale di inimmaginabile potenza.
La presentazione del 27 settembre è condotta e moderata dalla giornalista Patrizia Adami ed è arric-chita dall'esibizione del soprano Nicoletta Briguglia , accompagnata al pianoforte da Luisa Zecchinelli e dalla voce narrante di Tiziano Gelmetti.
Dove tutti siamo - Tre venerdì per l'ascolto del mondo, l'iniziativa promossa e organizzata da Associazione di promozione sociale Gianni Ballerio e Società Letteraria di Verona, il 27 settembre ospita le poesie della prima donna iraniana che ha sfidato le autorità religiose.
“Tahereh – Il Tesoro nascosto”, la raccolta italiana di poesie di Tahereh uscita nel 2023 per i tipi di Editoriale Jouvence, viene presentato nella prestigiosa sede di Verona della Società Letteraria, in piazzetta Scalette Rubiani alle ore 17. Sono Julio Savi e Faezeh Mardani, ai quali si deve la traduzione dei settanta componimenti pubblicati nel libro e la cura dell'intera opera, a liberare i versi della pasionaria e mistica iraniana che nella Persia dell'Ottocento ha consegnato alla storia una produzione letteraria che trasuda del potere risanatore dell'amore e di una visione rivoluzionaria pagata con la sua stessa vita. Tahereh viene infatti uccisa nel 1852 a Teheran, in una notte d'agosto, soffocata, gettata in un pozzo e poi coperta di pietre. Profetiche le parole da lei pronunciate un attimo prima di morire: «Potete anche uccidermi, se volete, ma non fermerete l'emancipazione della donna».
La storia ne è testimone, meno recente e dei giorni nostri, perché come evidenzia Aazar Nafisi «il movimento per i diritti delle donne in Iran è iniziato nel 1852 quando Tahirih, una poetessa considerata esempio di coraggio della religione bahai, è apparsa senza velo e per questo è stata arrestata e ammazzata». La portata del pensiero di Tahereh è ben dipanata, nell'introduzione all'opera, da Savi e Mardani quando affermano che quasi due secoli fa la nostra eroina «già percepisce come realtà, e non come utopistici sogni, alcuni ideali che, allora fieramente avversati dall'establishment, ora il mondo moderno sta faticosamente realizzando: la parità fra uomini e donne, in primo luogo; la libertà da pregiudizi, come quello di razza o di classe sociale; l'unità fra le religioni, oggi embrionalmente presente nell'intensificato dialogo interreligioso; la diffusione del sapere; tutti gli ideali che il sistema dei diritti umani, quasi universalmente oggi riconosciuto, anche se malauguratamente ancora non del tutto attuato, sta cercando sempre più di diffondere nel mondo».
A chi dubita del successo «di questa impresa titanica» è Tahereh stessa a rispondere con un verso che è una promessa: «Vedremo chi vincerà la partita sul campo». Negli occhi il nuovo giorno annunciato dal maestro spirituale, il Báb, fondatore della Fede bábí ,che ha cambiato il corso della sua esistenza, la poetessa squarcia i veli di un passato che relega le donne al silenzio e all'invisibilità e abbraccia una visione della vita in cui l'essere umano è tratto alla vera esistenza solo quando vive nell'amore di Dio e della Sua Manifestazione. Nell'immagine mistica del Frammento monoverso n.1 la tensione spirituale che muove la sua parabola terrena:«Nel glorioso sfolgorio del Sole, anime innamorate, pulviscolo danzante nella brama del Suo Volto».
“Il Tesoro nascosto” offre di Tahereh pagine, versi, parole e pause di straordinaria bellezza, di fine poesia, di prorompente femminilità. I suoi «capelli ambrati» sono finalmente sciolti al vento, aprono strade nelle strade di Teheran, ondeggiano scandendo il tempo di un cambiamento e di un rinnovamento spirituale e culturale di inimmaginabile potenza.
La presentazione del 27 settembre è condotta e moderata dalla giornalista Patrizia Adami ed è arric-chita dall'esibizione del soprano Nicoletta Briguglia , accompagnata al pianoforte da Luisa Zecchinelli e dalla voce narrante di Tiziano Gelmetti.