Emmaus a Cerea compie dieci anni: “Tanti disagi ed emarginazione, ma volontari in aumento"

Sessanta persone che hanno trovato una casa e un lavoro, 100.000 euro di autofinanziamento destinati a persone e realtà in difficoltà, parecchi container di beni e materiale inviati in Africa e in Bosnia. Sono i numeri dei dieci anni di attività della Comunità Emmaus Aselogna di Cerea, che sabato 14 e domenica 15 settembre festeggerà l’importante traguardo con una festa che si svolgerà nella sede di via Palazzetto 2.
Nelle due giornate si svolgerà la vendita di libri, mobili e oggetti vari al mercatino e si potrà partecipare al laboratorio sulla vita delle api, visitare l’orto comunitario, l’officina dove avviene il riciclo e riuso del materiale raccolto e la casa dove vivono i comunitari. Ci sarà anche una mostra fotografica con i bei ricordi dei dieci anni passati. La domenica, ai visitatori, verranno offerti caffè, merenda e risotto. È prevista, infine, l’animazione musicale del gruppo band Offline MD Rockband e del clown Mastro Bottiglia (Renato Toffali). Durante la festa verrà consegnata una pergamena ai volontari che resero possibile l’avvio della comunità nel 2014.
Emmaus ha iniziato l’attività a Cerea il 14 settembre 2014. È sorta dalla comunità di Villafranca, che, non avendo più spazi per accogliere le numerose persone che bussavano alla porta, ha dato vita, con l’aiuto di altre comunità Emmaus italiane, ad una nuova struttura nel Basso Veronese.
“In questi 10 anni sono state oltre sessanta le persone che hanno trovato una casa, un lavoro e una comunità ad Aselogna, insieme alla possibilità di riprendere in mano in modo responsabile la propria vita – racconta Luigino De Guidi, presidente della comunità -. Attualmente sono 16 i comunitari residenti, che si mantengono con il proprio lavoro, non con contributi pubblici. L’originalità delle comunità Emmaus è proprio questa: l’autofinanziamento. Il lavoro consiste nel ritirare materiale donato che può essere ancora utilizzato e metterlo in vendita nel mercatino. In questi dieci anni abbiamo raccolto quasi 100.000 euro, destinati a realtà e persone in difficoltà non solo nel nostro territorio, ma anche in altre regioni italiane e in ogni angolo del mondo. È il frutto del lavoro dei comunitari e delle campagne lanciate tra i nostri amici”.
In un contesto come l’attuale, nel quale di fronte ad un aggravarsi dei disagi sociali le strutture pubbliche faticano a fornire risposte adeguate, l’opera di Emmaus è quanto mai preziosa. “Offriamo, gratuitamente, l’accoglienza e un percorso di recupero a persone che sarebbero sulla strada – spiega De Guidi -. Per questo siamo molto ricercati dai servizi sociali e dagli avvocati. Purtroppo molte volte dobbiamo dire che non c’è posto, ma pesano anche le difficoltà che stiamo vivendo in questi mesi con le rendite del mercatino, principale fonte di sussistenza, che sono in diminuzione. Inoltre stiamo svolgendo sul territorio una grande opera nello smaltimento rifiuti: rimettiamo in funzione mobili e tanto altro materiale destinato alle discariche, smontiamo e differenziamo il materiale che va in discarica. Sono molte le tonnellate di rifiuti risparmiate”.
Un altro problema che Emmaus si trova ad affrontare è l’età media dei comunitari e della loro situazione sanitaria. “Si è alzata molto l’età – riferisce Hendrikus Franciscus Gelens, responsabile della comunità -. Quasi tutti gli ospiti sono oltre i cinquant’anni e un buon terzo oltre i sessanta. Di conseguenza diventa più difficile gestire i lavori pesanti. Inoltre aumentano le richieste per accogliere persone con patologie psichiche o psichiatriche. Noi accettiamo solo quando si tratta di forme lievi, ma questo rende comunque più complicata la gestione della comunità. Fortunatamente proprio negli ultimi mesi abbiamo avuto un sorprendente aumento di volontari, soprattutto giovani, che ci fa ben sperare”.
Alle persone accolte non si chiedono notizie sul passato, né si esigono particolari orientamenti politici o religiosi. Unica richiesta, l’impegno alla solidarietà e al rispetto sia nei confronti delle persone con cui si convive, sia nei confronti di chi, lontano o vicino, vive in condizioni difficili. Ogni comunitario, secondo le proprie capacità e forze, svolge vari lavori dal martedì al sabato: raccolta e consegna con il camion del materiale, sistemazione del mercatino e vendita, organizzazione e sistemazione del materiale depositato nel mercatino, cucina, pulizie luoghi comuni, orto, api e miele. Il tutto organizzato e coordinato dal responsabile e dal suo collaboratore e con il supporto, nei diversi lavori, di una quindicina di volontari.
“Festeggiare i 10 anni vuol dire per noi testimoniare che è possibile una società diversa, dove persone provenienti da diversi Stati e regioni e con differenti orientamenti religiosi e politici possono insieme lavorare per rendere più bella e vivibile questa nostra terra, dove le disparità sociali ed economiche sono sempre più marcate – sottolinea De Guidi -. La solidarietà, del resto, ha connotato la nostra comunità fin dall’inizio. Basti pensare che tra la fine di luglio e l’inizio di settembre 2014, per una quarantina di giorni, un centinaio di persone si sono alternate nei lavori di sistemazione di tutta la struttura. Erano volontari del luogo, volontari e comunitari della Emmaus vicine, soprattutto Villafranca, ma anche Piadena, Fiesso, Ferrara, Erba. È stato straordinario, nel mese di agosto, il campo giovani che ha visto all’opera una sessantina di ragazzi, dai 18 ai 30 anni, provenienti da mezza Europa, che hanno lavorato con incredibile entusiasmo per aprire un cammino che è diventato una bellissima realtà”.