Attualità di Redazione , 18/05/2024 9:40

Guerre, Papa in Arena: "Oggi a molti si potrebbe dare il Premio Nobel del Ponzio Pilato"

Arena
Papa in Arena

"Per porre fine ad ogni forma di guerra e di violenza bisogna stare a fianco dei piccoli, rispettare la loro dignità, ascoltarli e fare in modo che la loro voce possa farsi sentire senza essere filtrata. Incontrare i piccoli e condividere il loro dolore. E prendere posizione al loro fianco contro le violenze di cui sono vittime, uscendo dalla cultura dell'indifferenza e dalle sue giustificazioni". Lo ha detto papa Francesco nell'incontro all'Arena di Verona sulla giustizia e la pace rispondendo a una domanda dei rappresentanti del Tavolo Migrazioni - Elda Baggio di "Medici senza frontiere" e il brasiliano João Pedro Stédile del Movimento dei senza terra - sul tema "La pace va promossa".

"È il Vangelo che ci dice di metterci dalla parte dei piccoli, dei deboli, dei dimenticati - ha ricordato il Pontefice -. È Gesù con il gesto della lavanda dei piedi che sovverte le gerarchie convenzionali. È sempre Lui che chiama i piccoli e gli esclusi e li pone al centro, li invita a stare in mezzo agli altri, li presenta a tutti come testimoni di un cambiamento necessario e possibile. Con le sue azioni Gesù rompe convenzioni e pregiudizi, rende visibili le persone che la società del suo tempo nascondeva o disprezzava, e lo fa senza volersi sostituire a loro, senza strumentalizzarle, senza privarle della loro voce, della loro storia, dei loro vissuti". "Oggi credo che il Premio Nobel che possiamo dare a tanti di noi è il Premio Nobel del Ponzio Pilato, perché siamo maestri nel lavarci le mani", ha puntato il dito papa Bergoglio.

"Ecco, questa è la conversione che cambia la nostra vita e il mondo - ha proseguito Francesco -. Una conversione che riguarda tutti noi singolarmente, ma anche come membri delle comunità, dei movimenti, delle realtà associative a cui apparteniamo, e come cittadini. E riguarda anche le istituzioni, che non sono esterne o estranee a questo processo di conversione. Il primo passo è riconoscere che non siamo noi al centro, né le nostre idee e visioni. E poi accettare che il nostro stile di vita inevitabilmente ne sarà toccato e modificato".