Attualità di Redazione , 15/01/2024 12:36

Fine vita, Ostellari (Lega): "Lo Stato non aiuti a morire. Rispetto Luca Zaia, ma..."

Andrea Ostellari
Andrea Ostellari

"Su questi temi il nostro movimento garantisce la libertà di coscienza. Il presidente Zaia ha più volte spiegato come la pensa. Rispetto la sua posizione e comprendo che gli amministratori, trovandosi in prima linea, siano costantemente sollecitati a dare risposte". Lo dichiara in un'intervista al Mattino di Padova il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, della Lega, alla vigilia della discussione in Consiglio regionale del Veneto sulla proposta di legge legge regionale sul fine vita, su cui il governatore leghista Luca Zaia ha invitato a votare secondo coscienza. 

"Non ho cambiato idea: lo Stato non deve aiutare a morire ma a vivere nelle migliori condizioni possibili, assicurando a tutti ogni cura. Comprese quelle che riducono gli stati di sofferenza. Sono contro l'accanimento e, d'altra parte, contro l'eutanasia. Serve un limite. Altrimenti il rischio è che in Italia accada quello che sta accadendo in altri Paesi", sostiene Ostellari, secondo cui l'esame sulla proposta di legge "assolutamente no", non è un voto su Zaia. 

"Il principio per cui la vita, in certe condizioni, perde dignità e quindi non vale più nulla è inaccettabile. Come è inaccettabile che qualcuno, Stato compreso, decida quali siano queste condizioni", aggiunge il sottosegretario, chiarendo di non condividere la proposta di legge dell'associazione Coscioni: "L'associazione legittima la sua iniziativa sulla base di un'interpretazione parziale della sentenza della Corte Costituzionale, che non giustifica l'abbandono dei soggetti più vulnerabili. Il fine e l'effetto di quella sentenza è di escludere la punibilità di chi ha aiutato a suicidarsi una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno, affetta da patologia irreversibile che è fonte di sofferenze. Non dice che lo Stato deve farlo. Anzi, lo esclude, quando specifica che le istituzioni devono aiutare a vivere e che non esiste il diritto ad ottenere una prestazione di morte".