Hellas Verona di Redazione , 13/12/2022 10:00

Nuovo Bentegodi, Berthold a Verona: spunta ipotesi stadio "retrattile", col campo che si sposta

Tommasi e Berthold
Tommasi e Berthold a palazzo Barbieri

Thomas Berthold a Verona per incontrare il sindaco a palazzo Barbieri. Come riporta Lillo Aldegheri, sul Corriere di Verona, è ripartito il dialogo sul futuro dello stadio Bentegodi. Berthold, anche lui ex giocatore dell’Hellas, ha incontrato Tommasi e l’assessore al Bilancio Michele Bertucco. Con loro, e questa è la grande novità, c’erano anche due rappresentanti della società spagnola Sener.

Finora, infatti, Berthold aveva parlato di un possibile “nuovo Bentegodi” a nome della società Nuova Arena (di cui è socio, assieme all’imprenditore messicano Cesar Esparza), alla società inglese di progettazione Popolous e alla multinazionale di eventi sportivi Legends.

E Sener che ruolo avrà? Massimo riserbo tra i presenti all’incontro ma la società spagnola è quella che ha realizzato l’anno scorso uno spettacolare progetto di “campo retrattile” per il Real Madrid, allo stadio Santiago Bernabeu. Basato su di un brevetto utilizzabile in qualsiasi altro impianto, il sistema permette che il campo in erba naturale dello stadio possa essere rimosso per trasformare lo stadio stesso in uno spazio multifunzionale e ospitare ogni tipo di evento, sia culturale (a partire dai grandi concerti pop e rock) sia sportivo, senza danneggiare l’erba.

Thomas Berthold ha sottolineato come uno stadio moderno, per sostenersi, abbia bisogno di vivere tutti i giorni della settimana, e non solo quelli in cui c’è la partita di calcio. Il sistema adottato al Bernabeu dal Real Madrid si basa sullo spostamento della “base” su cui poggia l’erba in un magazzino interrato dove sono state create le condizioni climatiche, di illuminazione e di irrigazione ideali per la sua conservazione. La Sener lo ha già sperimentato in altri stadi, come quello di Cracovia, o l’Arena Fonte Nova a Salvador de Bahía in Brasile. Il meccanismo prevede che il campo si divida in più “strisce” che scorrendo lateralmente si impilano l’una sopra l’altra in una galleria sotterranea.

Berthold ha spiegato al sindaco che il sistema è applicabile a qualsiasi stadio. Lo sarà anche per il nuovo Bentegodi?