Attualità di Redazione , 18/11/2022 17:00

Revocate dal Consiglio di Verona le mozioni omofobe del 1995 VIDEO

Via libera dal Consiglio comunale di Verona alla definitiva revoca delle tre mozioni omofobe approvate dall’aula consigliare veronese nel 1995. E’ stato approvato giovedì sera, con 21 voti favorevoli ed 1 astenuto (consigliere Verona Domani Paolo Rossi unico rappresentante dei gruppi di minoranza presenti in aula al momento della discussione e voto del documento), l’ordine del giorno per la revoca, appunto, delle mozioni 336, 383 e 393 approvate tra aprile e luglio di venticinque anni fa. Il documento, con prima firmataria la consigliera In Comune per Verona Jessica Veronica Cugini, è stato sottoscritto dai capigruppo di maggiorazione di PD, Lista Tommasi Sindaco, Verona in Comune e Traguardi.

Sintesi del dibattito

“Questo ordine del giorno – ha spiegato la consigliera Cugini – non è una visione ma un atto democratico atteso da troppo tempo dalla città e da quest’aula consigliare. Come amministratori abbiamo il dovere di garantire con il nostro operato pari dignità e pari opportunità a tutte le cittadine e i cittadini che abitano a Verona, a prescindere dal loro orientamento sessuale e identità di genere, credo religioso, appartenenza culturale e provenienza geografica”.

“Nel nostro operato – ha sottolineato il consigliere comunale Sergio Tonni (Damiano Tommasi Sindaco) – siamo chiamati ad essere coerenti in favore di tutti i cittadini e non ad utilizzare i principi morali per pilotare propri interessi politici”.

“Finalmente il Consiglio comunale ha revocato le celebri mozioni che erano in evidente contrasto con le norme internazionali contro l’omofobia – ha dichiarato il consigliere Pietro Trincanato (Traguardi) –. Un altro passo è stato fatto per rendere Verona sempre più inclusiva e accogliente, una città nella quale la cultura del rispetto sia patrimonio anche di tutte le istituzioni, oltre che di ogni persona”.

“Con la mia presenza in aula – ha spiegato il consigliere Paolo Rossi (Verona Domani) – ho voluto partecipare ad un momento importante del dibattito politico. L’astensione è frutto del mio personale pensiero. Rimane un principio importante: sono contro ogni discriminazione, non solo quelle sessuali”.

“Un atto dovuto che consente di riscattare la città di Verona – ha sottolineato la consigliera Alessia Rotta (PD) – da uno degli atti di indirizzo tra i più retrogradi mai concepiti dalla destra veronese, che ha lavorato per dividere ed escludere anziché per unire ed integrare. Allo stesso tempo, la sua approvazione corona l’azione di contrasto alle discriminazioni e per il riconoscimento dei diritti civili che come Pd, assieme agli alleati, abbiamo svolto nelle ultime tre amministrazioni”.

“Una cancellazione doverosa – ha evidenziato la consigliera Paola Poli (Damiano Tommasi Sindaco) – voluta da questa Amministrazione che conforma la sua attività ai valori costituzionali, tra cui il principio di uguaglianza formale e sostanziale e l’inviolabilità dei diritti”.