Sabato mons.Pompili a Verona, ma ancora 'incombenze' a Rieti
Sabato prossimo, primo ottobre, si insedia nella diocesi di Verona il nuovo vescovo monsignor Domenico Pompili, proveniente da Rieti, con una settimana di dilazione decisa per evitare la concomitanza con le elezioni politiche. Pompili, 59 anni, ex portavoce della Cei e poi vescovo dal 2015 nella diocesi sabina, è stato nominato il 2 luglio scorso da papa Francesco vescovo della città scaligera, come successore di Giuseppe Zenti, dimessosi per limiti di età.
Un passaggio sicuramente importante per l'ex vescovo di Rieti, che nella diocesi di provenienza ha seguito tutta la fase legata al terremoto di Amatrice del 2016-2017 e che tra l'altro è anche a capo della Commissione Cei per la cultura e le comunicazioni sociali, ma che qualche 'mugugno' sta suscitando, sia a Verona che a Rieti, per gli impegni che intende continuare a portare avanti nella sede laziale. Non poche discussioni, ad esempio, ha innescato la volontà di costituire in tutta fretta una Fondazione che si occupi del maxi-progetto in corso di realizzazione ad Amatrice, "Casa Futuro", opera dall'architetto Stefano Boeri, un'iniziativa multi-funzionale che tra l'altro prevede la gestione di cospicui fondi pubblici.
“Con la presente vi informo che ho la necessità di convocare in seduta congiunta il Collegio dei Consultori ed il Consiglio per gli Affari Economici della Diocesi di Rieti", si legge nella lettera di convocazione inviata il 13 settembre da Pompili per la seduta di lunedì 19 alle 16 nel Palazzo Vescovile, con al primo punto dell'ordine del giorno "Richiesta parere per la costituzione di una Fondazione per la gestione di Casa Futuro".
L'atto sarebbe passato, ma c'è chi ne contesta la validità non essendo mons. Pompili stato designato dal Papa, all'atto della nomina a Verona, anche "amministratore apostolico" della diocesi di Rieti per il periodo di transizione, e non avendone quindi i poteri. Altro motivo di dissapori, il ruolo che il nuovo vescovo di Verona continuerà a mantenere - avallato con una lettera della Cei - nel Comitato nazionale per l'Ottavo centenario del primo Presepe di Greccio, che ha tenuto la sua prima conferenza stampa venerdì 23 settembre.
Un protocollo d'intesa per le molteplici e durevoli iniziative (fino al 2026) del Comitato "Greccio 2023" per la valorizzazione della "Valle Santa reatina" è stato firmato nel maggio scorso da mons. Pompili con la regione Lazio. Ma è singolare il vero e proprio "braccio di ferro" che il Comitato ha ingaggiato per realizzare il presepe monumentale in Piazza San Pietro e nell'Aula Paolo VI, in Vaticano, nel Natale 2023, che invece da tempo il Governatorato, su decisione della Segreteria di Stato, aveva affidato al piccolo comune reatino di Contigliano, ora in piena apprensione per non esserne defraudato.