Sfilata di personalità nella chiesa del suo amato paese: il funerale dell'avvocato Ghedini VIDEO
Una cerimonia composta e privata, l’ultimo saluto all’avvocato padovano Niccolò Ghedini, nella chiesetta del paese dove abitava, Santa Maria di Sala, sul feretro la sua toga e un mazzo di spighe di grano al posto dei fiori, a rappresentare l’amore per la sua terra. La celebrazione del parroco Don Paolo.
Fuori tanta gente comune, compaesani che incrociava in paese nei momenti in cui non era a lavoro. A fianco di personalità della politica e delle istituzioni: l’amica e presidente del Senato Elisabetta Casellati, il consigliere del Cavaliere Gianni Letta, il vice presidente di Forza Italia, Antonio Tajani, la capogruppo del Senato Anna Maria Bernini. Non c’era Silvio Berlusconi, rimasto in Sardegna, è arrivata invece la figlia Marina.
Ma il Cavaliere ha fatto leggere in chiesa un suo messaggio dedicato all’amico e uomo di fiducia, oltrechè suo battagliero legale.
Il ricordo di un episodio, un ritrovo in una grande sala da pranzo con riuniti figli e nipoti e Ghedini che gli disse: “l’unica cosa che conta è la famiglia”. Berlusconi che lo descrive ancorato ai valori positivi, di un’intelligenza non comune, un gran signore.
Lavoro e famiglia, è stato ripetuto in chiesa, a occupare tutto il tempo del parlamentare e penalista padovano.
Famiglia in prima fila con la moglie e il figlio Giuseppe che alla fine della cerimonia ha preso delicatamente parola: ” Sono salito sull’altare solo per vedere l’amore e il bene che ha fatto, dato e seminato mio padre, e guardandovi lo vedo in ognuno di voi”.
“Non sarà un addio – ha aggiunto – Lasciare andare un uomo come mio padre è impossibile. Vi ringrazio tutti dal profondo del cuore”.
Ad accogliere il feretro ed aspettarlo accucciato sul sagrato per tutta la cerimonia anche l’amato terranova Thor.
In chiesa la sindaca del paese Natascia Rocchi, il sindaco di Padova Sergio Giordani, il governatore del Veneto, Luca Zaia.
Nessun commento da parte loro, a rispetto di una cerimonia voluta privata dalla famiglia.
Oltre al figlio di Ghedini ha parlato e commosso l’amico, mentore e collega avvocato Piero Longo: “Nobiltà ne ha ereditata dalla famiglia Niccolò, – ha detto, – ma in gran parte l’ha perfezionata e praticata in vita”. Per lui “un fratello e un figlio, grandissimo avvocato” e instancabile lavoratore, come recitava la tabella appesa nel suo studio con scritto “guerra al riposo!” una grande forza con cui ha affrontato anche la malattia che l’ha spento a 62 anni. “Quello che doveva essere fatto lui l’ha fatto, sempre e comunque. Questo l’epitaffio per Niccolò. Lui a questo punto direbbe: cosa fate ancora qui? Andate a lavorare!” ha concluso Longo.