“Meti dentro i schei e abbi pasiensa” il distributore di benzina Eni ora parla in dialetto VIDEO
“Meti dentro i schei o le carte. Scrivi el codice su la tastiera e sciaca el tasto verde par confermar. Operasion in corso. Abbi pasiensa. Sta tento, tira fora la carta”. No, non è un contadino della Bassa che ti sta aiutando mentre fai benzina ma un’iniziativa di Eni, applicata a 148 stazioni in Veneto. Al terminale del selfservice, oltre all’italiano e alle principali lingue europee, ora c’è anche il servizio in dialetto locale. In Veneto i distributori che offrono questo servizio sono un centinaio e 31 sono disseminati in tutta la provincia di Verona.
Anche se in forte pericolo, i dialetti delle regioni italiane non sono a rischio estinzione immediata perché ancora in uso tra la popolazione. Il primo a classificarli fu Dante Alighieri nel suo De Vulgari Eloquentia: nella sua conta erano 14 i volgari parlati in varie zone della Penisola, a loro volta suddivisi in molte varietà a seconda di una città, borgo o quartiere. Gli ultimi in ordine di tempo sono gli esperti dell’Unesco con un report datato 2017, che identifica 29 zone linguistiche differenti in Italia: sono quei dialetti che resistono nella tradizione orale delle comunità sul territorio.
Self service Eni
I nuovi terminali di piazzale delle Eni Live Station sono una generazione di modelli con monitor digitali che, oltre alle funzioni tradizionali, consentono al cliente un’esperienza completamente interattiva, ulteriormente migliorata grazie all’interfaccia linguistica che offre 5 idiomi differenti (italiano, inglese, tedesco, spagnolo e francese) oltre al dialetto del territorio. Perché la stazione di servizio è un “mobility point” che offre anche un simpatico viaggio (virtuale) nel tempo. Dal lancio del progetto EVS, sono stati installati i nuovi terminali di piazzale smartOPT su circa 1.700 Eni Live Station.
Perché il dialetto? “L’Italia è un mix di realtà, di sapori, di usanze, di forme, di odori e di lingue, è un mix di tante culture, tutte uniche, ognuna con le sue peculiarità, tutte diverse, ma tutte unite sotto un’unica bandiera. I comuni d’Italia sono oltre 7.900 e ognuno di essi ha grossomodo il suo dialetto” giustifica Eni.
Il progetto dei dialetti nei video terminali è partito a ottobre 2020 e ha coinvolto 18 punti vendita tra Taranto, Lecce, Rimini, Roma e Casal Monferrato. E ora è arrivato anche a Verona e in Veneto.