la Redazione

Chiesto il processo per l'automobilista che investì sulle strisce ragazza 20enne

Nulla e nessuno potranno riportare indietro Francesca Mannu, e nessuna pena sarebbe mai commisurata per lenire il dolore della loro perdita, ma i familiari della ragazza di appena vent’anni, rimasta incolpevole vittima di un terribile incidente stradale il 15 novembre 2021 a Caprino Veronese, dove risiedeva, potranno almeno renderle un po’ di giustizia e chiudere quanto meno il capitolo giudiziario di una ferita che per il testo non si rimarginerà mai.

A conclusione delle indagini preliminari, il Pubblico Ministero della Procura di Verona dott.ssa Elvira Vitulli, titolare del relativo procedimento penale, ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di omicidio stradale per l’automobilista che l’ha travolta mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali, ascrivendogli l’esclusiva responsabilità della tragedia: si tratta di un uomo di 51 anni, di origini serbe ma residente anch’egli a Caprino Veronese. Fissata per giovedì 3 novembre l’udienza preliminare del processo.

La dinamica del tragico incidente, rilevato dai carabinieri, e accaduto attorno alle 17.20, peraltro, è comprovata in modo chiaro e indiscutibile dai filmati estrapolati e acquisiti dagli inquirenti dal sistema di video sorveglianza esterna, costituito da due telecamere, della vicina filiale di Caprino della Banca di Credito Cooperativa Valpolicella, che hanno ripreso tutto.

Il Sostituto procuratore contesta all’imputato, come si legge nella sua richiesta, “di aver causato per colpa” la morte della giovane “con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale e, precisamente, delle generali regole di cautela e prudenza prescritte dall’art. 140 comma 2 del Codice della Strada, e dell’obbligo di fermarsi in prossimità degli attraversamenti pedonali per consentire il transito dei pedoni, di cui al successivo art. 191”.

Il cinquantunenne, infatti, che ha dichiarato di non aver (incomprensibilmente) notato nulla se non dopo il “colpo” (nessuna traccia di frenata, dunque), percorrendo via Scalette, tratto della Provinciale 29, poco fuori del centro di Caprino, con la sua Bmw X5, “non si arrestava ad un attraversamento pedonale investendo con la parte anteriore sinistra della sua auto Francesca Mannu”, che era appunto impegnata ad attraversare la strada regolarmente sulle strisce, caricandola sul cofano e “sbalzandola per circa 10 metri nella corsia di marcia opposta”, dove la ragazza ha avuto l’ulteriore sventura di essere travolta da un altro veicolo che sopraggiungeva, una Renault Koleos, il cui conducente, un quarantacinquenne di Albarè di Costermano sul Garda, non ha potuto nulla per evitarla: a suo carico il magistrato non ha ravvisato responsabilità.

Il resto, purtroppo, è tristemente noto: Francesca è stata trasportata in condizioni disperate all’ospedale Borgo Trento, dove i medici hanno tentato di tutto per salvarla, ma i politraumi riportati, in particolare un trauma cranico e conseguente coma post-anossico, erano troppo gravi; il suo cuore ha cessato di battere dopo tre giorni di agonia, il 18 novembre 2021, gettando nella disperazione i genitori, Pietro e Adriana, che hanno perduto la loro unica figlia, il fidanzato Evan e l’amata nonna Maria, che per stare vicino alle figlie e alla nipote trascorreva i mesi invernali a Caprino per poi tornare d’estate in Sardegna assieme a Francesca, nella loro terra di origine, Sennori, in provincia di Sassari, dove pure la ventenne ha lasciato tanti amici e conoscenti e la sua prematura scomparsa ha destato profonda commozione.

I familiari di Francesca, che con un grande gesto d’amore, nonostante il dolore, hanno trovato la forza di autorizzare l’espianto e la donazione degli organi della figlia, attraverso i consulenti legali Riccardo Vizzi e Michele Baldinu, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha già ottenuto da tempo per i propri assistiti il risarcimento dalla compagnia di assicurazione della vettura investitrice, ma ora si aspettano una risposta anche dalla giustizia penale.